Psicologo Milano ansia e psicologo per ansia Milano sono tra i termini di ricerca di interesse psicologico in assoluto più digitati su google, solo nel territorio milanese. Questo vuol dire chiaramente non solo che l’ansia è un argomento di vasto interesse ma anche che è un problema che affligge un ampio numero di persone che cercano un professionista, psicologo psicoterapeuta, con cui intraprendere un percorso finalizzato ad alleggerirsene. Per questo motivo mi sembra utile dedicare al problema dell’ansia un ulteriore spazio di approfondimento.
In un altro articolo dal titolo L’ansia ovvero le ansie: Le diverse forme d’ansia, pubblicato sempre in questo sito, ho spiegato che l’ansia può presentarsi sotto diverse forme e dare quindi luogo a differenti manifestazioni psicopatologiche.
In questo contesto prenderò in esame in particolare il disturbo d’ansia chiamato disturbo ossessivo compulsivo. Come suggerisce il nome, qui l’ansia si manifesta in due modi, attraverso le ossessioni e attraverso le compulsioni.
Le ossessioni si presentano come pensieri ricorrenti. Essi sono sentiti come assillanti da chi ne è letteralmente assalito. Ciò significa che, pur riconoscendone lucidamente l’origine interna, il vissuto è quello di un’angosciante intrusione dall’esterno. La persona cioè vorrebbe liberarsene ma non ci riesce e rimane puntualmente schiacciata dal circuito di pensieri che prende forma nella testa come un vortice interferendo con le altre attività. La natura di questi pensieri è chiaramente variabile e soggettiva, come variabile e soggettivo è lo specifico significato che essi rivestono.
Le compulsioni invece sono delle azioni, messe in atto da chi le compie come dei rituali irrinunciabili. Può trattarsi di tornare numerose volte indietro a controllare che la porta di casa sia chiusa dopo essere usciti. Può essere un impulso irresistibile a contare le sillabe delle parole che si pronunciano o gli scalini della scala che si sta salendo, o a sommare le cifre dei numeri in cui ci si imbatte. Può addirittura trattarsi della tentazione, classicamente riportata nella letteratura psicologica sull’argomento, a cui non si riesce a non cedere, di bestemmiare quando ci si trova in luoghi sacri. Ancora, la compulsione può essere quella di lavarsi seguendo un ordine di insaponatura e di risciacquo delle varie parti del corpo ben preciso.
Lo svolgimento di questi o altri rituali può arrivare a togliere tempo ad altre importanti attività nella vita di una persona.
È bene precisare che le azioni compulsive di cui si sta parlando non sono semplicemente delle abitudini radicate. Ciò che le differenzia dalle abitudini è la perentorietà con cui si impongono contro il volere delle persona che le compie. Il tentativo di opporsi ad esse è infatti spesso infruttuoso perché provoca un’ansia a dir poco soverchiante mentre, al contrario, la compulsione, una volta attuata, procura quel sollievo dall’ansia tanto ricercato.
Un aspetto senza dubbio determinante è la precarietà di questo sollievo dall’ansia che infatti, una volta raggiunto, fa presto a scomparire per fare posto nuovamente all’ansia, che si cerca di tenere a bada di nuovo con il comportamento compulsivo, per questo poco efficace.
In genere il comportamento compulsivo segue ad un determinato pensiero ossessivo che innesca o acuisce l’ansia. Per esempio, il pensiero di non aver spento il gas prima di andare a dormire costringe ad alzarsi più volte per controllare di aver effettivamente spento.
Si noti che ho usato il termine “controllare”. In effetti una caratteristica centrale di tutti i disturbi dell’ansia e, particolarmente, di quello ossessivo compulsivo è proprio l’illusorietà di poter controllare il proprio mondo interno o esterno. Tuttavia, se una parte di padronanza è possibile, oltre che necessaria, un traguardo importante da raggiungere per migliorare il benessere psicologico è l’accettazione profonda dell’incontrollabilità di ciò che ci accade.
Non solo il corso degli eventi può essere imprevedibile, ma perfino il nostro comportamento a volte può non essere comprensibile a noi stessi. Questo a causa del fatto che siamo esseri altamente complessi e che a questa complessità contribuisce la qualità inconscia di molti nostri processi psichici.