“Credo che la speranza […] giunga non soltanto dall’essere “accettati” per quello che si è, ma dal fatto che sia “necessario” essere nel modo in cui si è – dal riconoscimento che, in un qualche modo autentico, essere con voi nel modo in cui siete potrà “piacere” al vostro analista, nonostante i vostri “problemi”. Chiamatelo “amore” se volete, o la fonte da cui fluisce l’amore”
(Philip Bromberg, L’ombra dello tsunami)
“Un uomo scambia una porzione sostanziale della sua felicità con la sicurezza”
(Bernard Brandchaft, Psicopatologia intersoggettiva)
“L’analisi del transfert non può essere svolta con la benché minima significatività senza che sia almeno implicita l’analisi del controtransfert”
(Lewis Aron, Menti che si incontrano)
“Che cos’è il sigillo della raggiunta libertà? Non provare più vergogna davanti a sé stessi.”
(Friedrich Nietzsche, La gaia scienza)
“Da molte ferite sei guarito
E ancora sopravvivi alle più gravi
Ma quali i tormenti del dolore patito
A causa di sventure mai arrivate”
(Ralph Emerson, in Bromberg: Destare il sognatore)
“L’esperienza di sé si colloca intrinsecamente all’interno di campi intersoggettivi e ciò significa che la nostra autostima, la nostra percezione dell’identità personale e anche l’esperienza di noi stessi come aventi un’esistenza distinta e duratura, dipendono da specifiche relazioni di sostegno con l’ambiente umano”
(Robert Stolorow e George Atwood, I contesti dell’essere. Le basi intersoggettive della vita psichica)
“L’obiettivo psicoanalitico è guarire la vita emotiva degli esseri umani”
(Donna Orange, La memoria emotiva)
“La speranza ispirata dalla psicoanalisi dei giorni nostri è radicata nel significato personale, non nella coscienza razionale”
(Stephen Mitchell, Speranza e timore in psicoanalisi)
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