Definizione e concetti di base
La parola “autostima” vuol dire letteralmente stima di sé. Eppure, così tradotta, il suo significato più profondo viene ad essere inevitabilmente alterato, sminuito.
Fare una stima di sé, ottenere una valutazione di se stessi sono operazioni che fanno riferimento ai soli processi di pensiero e trascurano l’impronta emotiva che ciò che si ritiene riguardo a se stessi si trascina potentemente dietro.
La parola autostima inoltre è spesso facilmente abusata, perfino svilita, da una varietà di corsi sull’autostima e accezioni che la accostano riduttivamente all’idea di performance all’interno di ambienti lavorativi e/o di contesti competitivi.
Fatta questa importante premessa, l’autostima può essere meglio intesa come l’esperienza che ognuno fa di sé.
Ancora, non bisogna cadere nell’errore, così diffuso, di ritenere che l’autostima sia un dato permanente. L’esperienza che ognuno fa di essere se stesso è mutevole e varia notevolmente da situazione a situazione e spesso dipende dall’incontro fra lo stato d’animo interiore e molti altri fattori esterni, che hanno a che vedere con l’attività che si sta svolgendo, la persona con cui si sta interagendo, il contesto in cui si sta operando. Per esempio, ci si può sentire capaci e apprezzabili come professionisti e inadeguati nella vita privata, o viceversa. Si può avere la sensazione di essere molto validi mentre si affronta un certo argomento con qualcuno e pensare di non avere niente di interessante da dire se si parla con un’altra persona.
Nonostante questa mutevolezza, la sensazione predominante che ci accompagna è quella di avere un nucleo centrale di autostima dotato di una certa stabilità.
La bassa autostima
Non è raro incontrare persone che, in svariati campi dell’esistenza, si comportano o parlano come se nutrissero un vero e proprio odio per se stesse, che manifestano dubbi sul proprio valore, che considerano le proprie abilità ed i successi raggiunti come eventi eccezionali o fortunati oppure come una facciata ingannevole, accusandosi contemporaneamente di incompetenza e di ignoranza. Vi possono essere vissuti di vuoto interiore, di perdita di senso personale, di inconsistenza. Nella depressione poi, l’autostima è completamente devastata.
Chi ha un senso di autostima prevalentemente fragile è portato ad affidarsi molto agli altri, ma questo bisogno di essere guidati non è mai del tutto appagato e non fa che aumentare il disprezzo per se stessi, per il fatto di non essere capaci di prendere decisioni in autonomia. Nella continua richiesta di consigli e suggerimenti, ciò che conta non è tanto il contenuto, piuttosto è fondamentale la convinzione con cui consigli e suggerimenti vengono elargiti, in quanto capace di infondere la sicurezza di cui ci si sente carenti.
Sono molte le persone che in effetti richiedono una psicoterapia proprio per ragioni riguardanti l’autostima e il rapporto con se stesse. Non a caso, la ricerca “Psicologo Milano autostima” è tra le più effettuate su internet per cercare uno psicologo con cui cominciare una psicoterapia.
Come si forma un’autostima bassa?
La costruzione della personalità è un fatto relazionale, che avviene cioè fin da subito attraverso gli scambi con il proprio mondo interpersonale. Per questo si finisce per trattare se stessi come si è stati trattati dalle persone a cui si è voluto bene. Non è raro stupirsi di fronte a degli atteggiamenti o a dei comportamenti che si assumono e che si riconoscono essere appartenuti a qualcuno del proprio passato, di cui magari si era succubi e che non si condividevano. Ebbene, tali atteggiamenti e comportamenti non riguardano solo il mondo circostante ma anche la propria persona, il rapporto con se stessi.
Disprezzare, denigrare, svalutare, criticare, umiliare, indurre sensi di colpa, sono tutti comportamenti, spesso messi in atto inconsapevolmente, senza una chiara volontà conscia da parte delle persone importanti, che, protraendosi nel tempo, hanno effetti catastrofici sull’autostima di chi ne è bersaglio, soprattutto quando il bersaglio è un bambino.
Psicoterapia per l’autostima
Se si considera che, per identificazione con chi si è preso cura di sé, si tende a trattarsi come si è stati trattati, e che quindi, per identificazione con chi ha compromesso la propria autostima, si dirigono gli stessi attacchi contro se stessi, allora un punto di arrivo importante nell’ambito di una psicoterapia può essere proprio il prendere atto di questo.
Se si acquista la consapevolezza di essere in prima persona a indirizzarsi critiche e punizioni, che non si è soltanto povere vittime di quegli attacchi, ma anche gli autori, qualcosa può finalmente cambiare.
Naturalmente questo è il punto di arrivo di un percorso molto complesso ed articolato, oltre che specifico per ogni persona, ma rappresenta anche il punto di partenza per riappropriarsi di quella quota di “aggressività”, di cui prima ci si sentiva solo vittime e di cui ora ci si può riconoscere come esecutori attivi. Parallelamente potranno essere recuperate caratteristiche come sicurezza, orgoglio, determinazione, che non si pensava nemmeno di avere.
Allo stesso modo potranno trovare spazio in psicoterapia ed emergere e ricevere il giusto valore risorse personali rimaste troppo a lungo sullo sfondo.
Pertanto, se si ritiene di avere problemi riguardanti la propria autostima alla base del proprio disagio emotivo e non si dispone di altri canali per trovare uno psicologo fidato, nell’era in cui sempre più cose importanti avvengono su internet, digitare su un motore di ricerca “Psicologo Milano autostima” può essere un buon modo per compiere una scelta in questa direzione.