L’ansia generalizzata
Al di là di circostanze obiettivamente pericolose, che giustificano un elevato grado di ansia, ci sono situazioni meno pericolose in cui comunque un livello di ansia, che rientri in certi limiti, è necessario. Esse sono ad esempio situazioni che richiedono delle prestazioni, come gli esami, il gareggiare, il parlare in pubblico, il sostenere un colloquio di lavoro. In questi casi l’ansia aiuta a migliorare la performance assicurando maggiori possibilità di riuscita.
È come un sistema d’allarme che ci avvisa quando è necessario mantenere uno stato di allerta tale da consentire una pronta risposta. Esso tuttavia può smettere di funzionare correttamente e venire innescato anche in circostanze innocue oppure con un’intensità sproporzionata rispetto alla situazione che ne ha provocato l’attivazione. Il fatto che ciò accada piuttosto spesso è evidente dalle numerose ricerche condotte su internet con le parole Psicologo Milano ansia!
Questa specifica deviazione dell’ansia si adatta bene a descrivere il disturbo d’ansia generalizzata, in cui è presente una persistente preoccupazione per tutto, anche per le cose più banali, unitamente a previsioni pessimistiche sugli eventi.
Ma l’ansia può assumere anche altre forme. Conosciamole brevemente.
L’ipocondria consiste in una preoccupazione eccessiva per l’insorgenza di qualunque sintomo fisico. Sintomi anche lievi possono sollecitare fantasie e pensieri catastrofici sul proprio stato di salute, che possono risultare molto prostranti per chi li vive.
L’ipocondria può essere inquadrata come uno spostamento sul corpo concreto di una minaccia al senso di frammentazione interiore che ha cause ben più profonde e meno identificabili. L’attenzione viene rivolta ad una parte del corpo a cui ci si aggrappa per rimanere saldi e coesi dentro.
Le fobie sono paure irrazionali riguardanti oggetti o situazioni capaci di provocare uno stato d’ansia tale da indurre ad evitarli attivamente, con il rischio di limitare notevolmente attività ed ambiti della vita quotidiana in cui potrebbe manifestarsi il pericolo scongiurato.
Nelle fobie il meccanismo di base può essere simile a quello rintracciabile nell’ipocondria, ovvero lo spostamento su un oggetto esterno di qualcosa che è dentro di sé. Altre volte, alla base di una fobia può “più semplicemente” trovarsi una paura appresa involontariamente. In tal senso, la costante identificazione da parte di altri significativi di una certa situazione come pericolosa può indurre, a lungo andare, in maniera automatica, il consolidamento di una tale (erronea) attribuzione di significato.
Gli attacchi di panico, conosciuti anche come crisi di panico, sono raccontati come terribili da chi li ha provati, poiché il vissuto è di morte imminente. I sintomi infatti sono fisici e ricordano quelli dell’infarto oppure di una crisi respiratoria o possono manifestarsi con la perdita improvvisa di equilibrio e il senso di svenimento. Tant’è che all’inizio si fatica a capire la reale causa di questi malesseri e spesso la diagnosi psicologica arriva dopo un periodo di indagini mediche.
Nel disturbo ossessivo-compulsivo pensieri e rituali ricorrenti e di cui ci si vorrebbe liberare affliggono chi ne è sopraffatto. Chi soffre di questo disturbo vive un vero e proprio senso di costrizione in quanto si sente obbligato a dover prestare attenzione ai pensieri intrusivi oppure a dover mettere in atto precise sequenze di azioni (come controllare più e più volte di aver spento il gas o di aver chiuso la porta di casa prima di uscire o prima di andare a letto, lavarsi ripetutamente le mani anche fino a farle sanguinare, seguire un ordine rigoroso delle parti del corpo da insaponare mentre ci si fa la doccia…) perfino contro la propria volontà. In realtà si è perfettamente consapevoli dell’irrazionalità del proprio agire, eppure non si riesce a sottrarsi all’imperativo autoimposto. Questo perché il disturbo ossessivo-compulsivo ha come caratteristica preminente il tentativo, o meglio l’illusione, di esercitare, attraverso la propria mente o con il comportamento, un controllo sulla vita, che è incontrollabile.
In effetti, il filo conduttore che accomuna un po’ tutti questi disturbi è proprio la paura di non poter incidere su ciò che accade intorno a sé, di non poter imprimere la direzione desiderata al corso degli eventi.
Psicologo Milano ansia
È dunque un modo con cui trovare qualcuno con cui iniziare una psicoterapia, se si soffre di un disturbo d’ansia.
Uno dei compiti della psicoterapia è da un lato proprio quello di promuovere il senso di agency o di “essere agente”, dall’altro quello di accettarne i limiti. L’obiettivo cioè è quello di acquistare la capacità di stare in equilibrio tra la fiducia di poter avere un effetto decisivo su ciò che ci sta a cuore e, nello stesso tempo, l'”arrendersi” con una certa serenità o leggerezza al fatto che le cose seguano il loro verso.