A partire dal successo ottenuto dal precedente articolo sulle letture consigliate ai bambini dallo psicologo, ecco una seconda lista di titoli (in questo caso 4) da non perdere, adatti anche ai piccolissimi. Questa volta i libri nell’elenco sono introdotti dagli argomenti a cui danno rilievo.
1-La perdita e il ritrovamento: “Oh-oh!”
Un incorreggibile gufetto cade sempre giù dall’albero su cui è posto il suo nido quando dorme accanto alla sua mamma, con il risultato di perdersi. Per fortuna può contare sull’aiuto di altri simpatici e generosi animali del bosco, soprattutto su quello di un sollecito scoiattolo, per andare alla ricerca della sua mamma preoccupata. E alla fine ricongiungersi a lei e riabbracciarla.
Un libro semplice e tenero, per le età più piccole, in cui prevale l’importanza delle immagini (e dei suoni onomatopeici) su quella della parole.
Ho visto personalmente piccolini di un asilo nido di appena un anno e mezzo ripetere suoni, mimare la caduta del gufetto e rispondere – facendo sì o no, decisi e divertiti – alle domande di riconoscimento della mamma nei vari tentativi di ritrovarla.
Libro vincitore del Super Premio Andersen 2013, categoria Miglior libro 0-6 anni.
2-Separazione e ricongiungimento: “A più tardi”
Le illustrazioni nelle pagine di questo libro mostrano in maniera molto realistica lo svolgimento di una tipica giornata trascorsa all’asilo. Dall’arrivo, che implica la separazione dalla mamma e il passaggio dalle sue braccia a quelle dell’educatrice pronta ad accogliere, alle attività che hanno luogo nei diversi momenti della giornata, fino al ricongiungimento con la mamma che torna a prendere il suo piccolo.
Vedere rappresentato nelle immagini ciò che accadrà ha l’effetto di rassicurare il bambino alle prese – giustamente – con la paura che di solito accompagna ciò che è ancora sconosciuto, poco familiare. La prevedibilità diventa così familiarità e funziona come regolatore della paura. Oltretutto, come lo stesso titolo anticipa, il finale racconta una verità particolarmente importante e rassicurante per ogni bambino: che la mamma torna sempre. E allora il tempo che si passa senza di lei riesce a non essere tempo dell’attesa angosciata, bensì tempo in cui, fiduciosamente, si può distogliere l’attenzione dal distacco e ci si può dedicare a fare altro.
3-Le emozioni ‘difficili’: “Il libro arrabbiato”
Siamo abituati al fatto che una mamma si arrabbi con suo figlio, ma che succede se è il bambino che si arrabbia – per esempio perché si sente ingiustamente lasciato dalla mamma che deve andare a lavoro?
Anche i bambini, come i grandi, provano diverse emozioni, tra cui tristezza e rabbia. Ciò che è importante è che i genitori sappiano essere responsivi. Che sappiano cioè riconoscere le emozioni provate, rispecchiarle (cosicché i bambini imparino a interpretarle correttamente a loro volta) e rispondervi con un comportamento adeguato. È importante che il messaggio che arriva sia che si è amati a prescindere da ciò che si sente e si esprime. Che tutte le emozioni hanno diritto di cittadinanza perché arricchiscono l’esperienza. Che la rabbia, in particolare, non è tossica o distruttiva, poiché la madre non si rivale e il loro legame non è messo in pericolo.
Tutto ciò è indispensabile perché si possa costruire con basi solide la fiducia in se stessi e negli altri e perché non si debba essere costretti a reprimere nessun vissuto emotivo in nome dell’aspettativa del rifiuto. È questo l’insegnamento, per grandi e piccini.
4-La paura di essere diversi: “Il pinguino che aveva freddo”
Vincitore del Super Premio Andersen nel 2017 per la categoria Miglior libro 0-6 anni, racconta la storia di un pinguino, Milo, che improvvisamente un giorno si rende conto di avere freddo nel posto, cioè il Polo Sud, che è la sua casa da sempre. Certo che è davvero sconvolgente per un pinguino scoprire di essere freddoloso! Chi potrà mai capirlo?
Impietrito sopra alla banchisa, dalla quale non riesce a tuffarsi nel gelido oceano per pescare, come fanno i suoi simili, decide di avventurarsi trasportato da una gigantesca balena alla ricerca di luoghi più caldi.
Arrivato a destinazione, Milo sentirà però la mancanza di casa, così sarà aiutato a escogitare uno stratagemma per tornare indietro e vivere con i suoi cari serenamente. Una volta tornato inoltre si accorgerà di non essere il solo ad avere freddo…
La storia tocca i temi della diversità, che può spaventare ma che può – anzi deve – essere rispettata e accolta, e dell’amicizia che nasce dalla vicinanza per la condivisione di una condizione comune.
Un libro che insegna ad accettarsi e a valorizzarsi per come si è, senza escludere le proprie debolezze, che concorrono inevitabilmente a determinare la preziosa unicità di ognuno.
Indipendentemente da quali libri scegliate, che rientrino o meno in questa o in altre liste, non dimenticate che il più importante “consiglio dello psicologo” è quello di dedicare molti momenti di lettura ai bambini: sono occasioni preziose da vivere insieme a loro.
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