E’ bene sottolineare come l’ansia non sia necessariamente una sensazione “cattiva”, ma al contrario abbia un ruolo adattivo. Essa ci aiuta ad individuare minacce future e a premunirci contro di esse, progettando ipotetici scenari nei quali potremmo essere coinvolti e in cui potremmo essere chiamati a sviluppare risposte efficaci per fronteggiare la situazione temuta.
Per parlare di Disturbi d’ansia, è necessario che l’ansia esca dai confini dei suoi aspetti adattivi, e in quanto tali utili, entrando nella sfera di quelli non adattivi, laddove le reazioni ansiose sono generalizzate a una serie di situazioni ‘neutre’.
Le persone che soffrono di Disturbi d’ansia solitamente presentano pensieri e preoccupazioni ricorrenti. Spesso, tendono ad evitare alcune situazioni come tentativo di gestire (o non affrontare) tali preoccupazioni. I sintomi fisici con cui più frequentemente si manifesta l’ansia sono sudorazione, tremolio, tachicardia e vertigini/capogiri.
Il trattamento dei Disturbi d’ansia comporta la comprensione della specifica manifestazione sintomatologica presentata, rispetto alle dinamiche che hanno portato a svilupparla ed ai significati specifici che ha per la singola persona che ne soffre, affinché si possa arrivare ad un suo reale superamento. Tecniche comportamentali e tecniche di ristrutturazione cognitiva, che puntano all’eliminazione diretta del sintomo, rischiano invece di risultare riduttive poiché potrebbero rivelarsi efficaci soltanto nel breve periodo e non dare luogo ad un miglioramento complessivo ed a più lungo termine.
Lascia un commento